Il Teatro Minimo Boreale: Faro di Cultura nel Cuore dell’Italia
Immerso nel giardino storico della Casa Museo Cesare De Titta a Sant’Eusanio del Sangro (Chieti), il Teatro Minimo Boreale si erige come emblema di condivisione artistica e culturale. Questo luogo, carico dell’essenza del suo nume indigete, Cesare De Titta, non è stato selezionato per mero caso, ma rappresenta le radici culturali e spirituali stesse di Fiorinvalle Terra D’Oro.
La memorabile inaugurazione del 15 agosto 2023, sotto l’egida di Vittore Verratti, ha rivelato l’alto profilo del teatro. In quella serata magica, gli spettatori sono stati immersi in un’esperienza sensoriale avvolgente, trascinati in un vortice di emozioni dalle profonde e sferzanti parole di “La Ninfa Maia d’Amor Colpita“, “magnum opus” dell’incomparabile Luciano Emiliani che ha dimostrato, ancora una volta, la sua maestria nell’arte della composizione e del racconto. L’accompagnamento musicale, profondamente evocativo, unito alla voce intensa e penetrante di Dario Impicciatore, ha creato un’atmosfera indimenticabile. Di seguito, nella lettura del testo detittiano, Voce di Monte, la voce di Icks Borea si è manifestata con un’armonia oratoria insuperabile, un timbro maestoso capace di scolpire ogni parola ed un urlo penetranti nell’etere. Evocando immagini e sentimenti con l’autorità di un sovrano delle lettere, la sua interpretazione ha reso giustizia alla complessità e alla ricchezza del testo del De Titta e la sua presenza narrativa, ricca di gravitas ha richiamato i grandi oratori del passato, elevando la lettura ad una esperienza trascendentale. Claudio Di Toro, carismatico frontman degli Animamé, ha esaltato la scena con il suo reggae abruzzese, incantando il pubblico con una sequenza di canzoni straordinarie.
Il 17 settembre 2023 ha rafforzato ulteriormente il legame del teatro con la cultura locale. L’opera di Vincenzo Ranalli, conosciuto come Zi’ Vincenzo, trascende la mera rappresentazione artistica. Grazie all’abile direzione di Elsa Verratti in “Scrivo finché c’è spazio“, viene sottolineato il valore antropologico intrinseco nella sua opera. Ranalli non si limita a raccontare storie: cattura l’essenza di un’epoca e di una cultura. La sua arte offre un’insight profondo sulla natura umana e sulla società, rendendo il film non solo un omaggio cinematografico, ma anche una esplorazione antropologica dell’esperienza umana. Angelina Ranalli, con le sue interpretazioni cariche di autenticità e passione, e Ugo Trevale, direttore infaticabile della Transumanza Artistica, sono diventati veri e propri baluardi nell’affermare l’importanza del dialetto e delle tradizioni orali. Entrambe le figure, con la loro dedizione e maestria, hanno sottolineato e elevato l’essenza e il valore di queste tradizioni, garantendo che rimangano vive e vibranti nell’immaginario culturale contemporaneo. La serata ha brillato particolarmente grazie alle vibranti sonorità del Gruppo Transumante della Transumanza Artistica, che, attraverso melodie avvincenti e ritmi autentici, ha celebrato la universalità della musica, costruendo un ponte sonoro tra tradizioni locali e sensibilità globali.
In un gesto di apertura al mondo, attraverso la trasmissione in streaming, il teatro ha dimostrato una visione all’avanguardia, aprendo le sue porte a una platea internazionale.
Al di là degli eventi specifici, il Teatro Minimo Boreale si pone come un punto d’incontro di sinergie culturali, unendo diverse espressioni d’arte: dalla letteratura alla musica, dal teatro alla scienza. Desidera essere un fulcro di creatività, un laboratorio in cui idee e collaborazioni fioriscono, contribuendo all’evoluzione culturale di una comunità. In sintesi, radicato nel ricco patrimonio del nume indigete di Fiorinvalle di Terra D’Oro, Cesare De Titta, e con uno sguardo proiettato verso il futuro, il Teatro Minimo Boreale si posiziona come un faro culturale, alimentato dall’ardore e dalla passione dei suoi protagonisti.
Testo di Vittore Verratti