La RAI torna a raccontare Bonatti nella docu-fiction “Sul tetto del Mondo”
La RAI torna nuovamente a raccontare le gesta di Walter Bonatti, dopo le interviste su Linea Bianca e Linea Verde, con la docufiction “Sul tetto del Mondo” in onda domenica 12 settembre su Rai1. Una data non casuale che vuol ricordare il decennio ormai trascorso dalla morte del famoso alpinista, il 13 settembre 2011. La sua visione filosofica ed esplorativa, l’uomo immerso nella natura selvaggia, ha fatto sognare intere generazioni oltre alla sua amata compagna Rossana Podestà. Un amore che sarà interpretato nella docu-fiction RAI da Alessio Boni e Nicole Grimaudo con la regia di Stefano Vicario.
E con la stessa visione nel 2015, nel cuore del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, nasce un Percorso a lui dedicato che dal centro Italia arriva in Himalaya, fino al Parco del Gaurishankar / Everest. Il Percorso Bonatti, ideato in onore del famoso esploratore, alpinista e scrittore italiano Walter Bonatti che ha legato la sua vita al vero significato della parola “esplorazione” come conoscenza, pone la sua attenzione alla tutela degli ecosistemi appenninici, all’unicità della biodiversità ambientale e al rapporto sostenibile tra l’uomo e la natura.
Le parole di Rossana Podestà
La stessa Rossana Podestà, ancora in vita quando il percorso Bonatti venne ideato proprio per dare onore all’esploratore che era da poco deceduto, scrisse con entusiasmo in una lettera inviata all’ ideatore del Percorso Bonatti, Davide Peluzzi (Esploratore e Ambasciatore del Parco del Gran Sasso e Monti della Laga) le seguenti parole:
“La tua idea del Percorso in quella zona degli Appennini desiderosi di essere più conosciuti e frequentati e hanno ragione di volerlo, mi piace molto.”
Già inserito nel CETS (Carta Europea del Turismo Sostenibile) il percorso Bonatti attraversa luoghi inesplorati, come la recente scoperta delle Torri Nascoste sul versante nord del massiccio del Monte Corvo da parte di Davide Peluzzi. Grazie all’approvazione del Parco GSML e del Ministero, ora il Percorso Bonatti (dal Gran Sasso all’Himalaya) collega: il versante teramano del massiccio del Monte Corvo (2.623 m); la valle del Vomano nel territorio di Fano Adriano, Nerito e Tottea; i pendii incontaminati della Laga fino al vertice del Monte Gorzano (2.459 m) tra le radure selvagge d’alta quota e le immense foreste di faggio abitate da lupi, orsi, cervi, caprioli, camosci e aquile. Dal Monte Gorzano, punto di incontro di tre regioni (Abruzzo, Marche e Lazio), il percorso prosegue sulle tracce dei sentieri CAI preesistenti. Scendendo lungo il versante settentrionale, include attivamente la cittadina di Amatrice, scelta a simbolo di tutti i paesi del centro Italia colpiti dal sisma 2016/17.
Il Ministero della Transizione Ecologica riconosce al Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga l’inclusione di Amatrice nel Percorso Bonatti.
Il Percorso Bonatti” – dichiara il Presidente del Parco Avv. Tommaso Navarra – “unisce luoghi dello spirito e consente un cammino lento dell’anima sul nostro straordinario territorio. Coinvolgere il borgo di Amatrice rappresenta un gesto essenziale per la ripartenza e la riscossa della nostra meravigliosa terra che offriamo all’intera Comunità Nazionale per un’esperienza religiosa, culturale ed ambientale di straordinario pregio.”
L’ampliamento del Percorso Bonatti consente di far interagire persone e territori allo scopo di stimolare la conoscenza dei diversi ambienti geologici, culturali ed economici. Una cooperazione concreta tra gli uomini e la natura verso la rinascita, una rete tra le montagne per riconoscere il valore del territorio come benessere individuale ed universale.
La cartografia sarà disponibile sul sito dell’ente Parco www.gransassolagapark.it e sul sito www.percorsobonatti.it
Intervista ai protagonisti della Fiction RAI “Sul tetto del Mondo”
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